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PARCO AGRISOLARE, IL DECRETO IN GAZZETTA UFFICIALE

PARCO AGRISOLARE, IL DECRETO IN GAZZETTA UFFICIALE 

Dopo circa 3 mesi di attesa, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 149 del 28 giugno 2022 il Decreto 25 marzo 2022 del Mipaaf (vedi news BIT n.7/2022) inerente Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 «Parco Agrisolare». Per la data di apertura del bando occorre attendere il via libera dalla Commissione europea.

Intanto il decreto definisce i criteri e le modalità di erogazione delle risorse e, in particolare:

a) i criteri per la concessione dell’aiuto individuale ai soggetti beneficiari e la relativa entità dello stesso;

b) la procedura per l’ammissione all’aiuto;

c) i criteri di verifica e le modalità di concessione dell’aiuto.

RISORSE

Per gli anni dal 2022 al 2026 le risorse ammontano a 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del PNRR, Missione 2, Componente 1, Investimento 2.2, di cui 1,2 miliardi di euro destinati alla realizzazione di interventi nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria.

Almeno il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

BENEFICIARI

Sono soggetti beneficiari della misura:

a) Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;

b) imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO di cui all’avviso da emanarsi ai sensi dell’art. 13 del bando;

c) indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228.

Non potranno presentare domanda i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad euro 7.000,00.

CARATTERISTICHE AGEVOLAZIONE

Si tratta di finanziamenti in conto capitale per il 40% della spesa ammissibile, tranne che per le Regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) dove il contributo sale al 50%. Per investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, la percentuale scende al 30%.

Le aliquote di agevolazione possono poi essere maggiorate in alcuni casi, ad esempio di 20 punti percentuali per gli investimenti di giovani agricoltori o aree soggette a vincoli naturali.

Il contributo è concesso fino ad esaurimento delle risorse disponibili a legislazione vigente. La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a euro 750.000,00, nel limite massimo di euro 1.000.000 per singolo soggetto beneficiario.

INVESTIMENTI AMMESSI

Gli interventi ammissibili all’agevolazione, da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, devono prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp (grandi investimenti solo in caso di autoconsumo importante!). Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

  1. rimozione e smaltimento dell’amianto (e, se del caso, l’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
  2. realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato;
  3. realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria.

Per le aziende agricole di produzione primaria, specifica il decreto, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di elettricità dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

a) per la realizzazione di impianti fotovoltaici:

o   acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto;

o   sistemi di accumulo;

o   fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;

o   costi di connessione alla rete;

fino a un limite massimo di euro 1.500,00/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e fino ad ulteriori euro 1.000,00/kWh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso, il contributo complessivo corrisposto per i sistemi di accumulo non può eccedere euro 50.000,00. Qualora siano installate colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali sopra indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a euro 1.000,00/kW a colonnina.

b) per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi   di   realizzazione   o   miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria):

o    demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi,

fino un limite massimo ammissibile di euro 700,00/kWp.

Per tutti gli interventi innanzi elencati sono ammissibili le spese di progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza, direzione lavori e collaudi, se prestate da soggetti esterni all’impresa. Tutte le spese sono ammissibili a partire dal giorno di presentazione della domanda da parte del Soggetto beneficiario.

PUBBLICAZIONE DEL BANDO E PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Gli aiuti entrano in vigore dalla data della decisione di approvazione da parte della Commissione europea. A seguito di detta decisione, sarà emanato l’avviso di adesione e identificata la finestra temporale di presentazione delle domande.

Per la raccolta delle domande di partecipazione è allestita una piattaforma ad hoc. Il soggetto attuatore della misura “Parco Agrisolare” è il GSE.

COSA PUO’ FARE LA BANCA?

Le Banche si trovano davanti alla straordinaria opportunità, offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), di rilanciare l’economia italiana e renderla sostenibile nel tempo. Per farlo avranno bisogno anche del supporto di BIT SpA, il centro di competenza e supporto specialistico nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.

COSA PUO’ FARE LA BANCA CONCRETAMENTE?

In attesa del bando, la Banca individua, tra i propri clienti o potenziali clienti, i soggetti interessati allo sviluppo di progetti rientranti nelle opportunità del PNRR e li mette in contatto con BIT SPA che ne verificherà la fattibilità degli investimenti proposti.

Le banche possono giocare un ruolo fondamentale attraverso:

  • attività formativa specifica sulle opportunità del PNRR;
  • individuazione delle aziende agricole, zootecniche e agroindustriali interessate all’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici a uso produttivo;
  • finanziamento degli interventi;
  • rilascio garanzia fidejussoria;
  • organizzazione di eventi pubblici riguardanti le opportunità del PNRR, invitando gli operatori del settore e BIT come relatore in qualità di advisor tecnico.

COSA PUO’ FARE BIT?

BIT viene in contatto e/o individua soggetti interessati allo sviluppo di progetti rientranti nelle opportunità del PNRR e li mette in contatto la Banca che ne valuterà l’eventuale finanziamento a seguito dello studio di fattibilità di BIT. L’analisi BIT, nello specifico, riguarderà:

  • Verifica vincolistica;
  • Valutazione compatibilità agricola;
  • Valutazione del progetto tecnico;
  • Valutazione della potenza installabile;
  • Valutazione preliminare producibilità;
  • Elaborazione del modello economico finanziario;
  • Verifica delle condizioni minime per l’aggiudicazione del bando (post-richiesta);
  • Verifica della regolarità tecnico-urbanistica (in fase di installazione);
  • Verifica del rispetto delle tempistiche necessarie per la realizzazione degli impianti.

Avete bisogno di un rapido confronto con noi? Scrivete a commerciale@bit-spa.it inserendo il vostro contatto e il nome della banca convenzionata e vi richiameremo al più presto.

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