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PIANO D'AZIONE PER L'ECONOMIA CIRCOLARE

PIANO D’AZIONE PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

Lo scorso 11 marzo, la Commissione europea ha adottato il nuovo Piano d’azione per l’economia circolare, uno degli argomenti più importanti del Green Deal, la nuova agenda europea che promuove la sostenibilità ambientale e la lotta contro i cambiamenti climatici.

L’obiettivo del nuovo Piano è rendere la nostra economia adatta per un futuro verde, rafforzare la nostra competitività proteggendo l’ambiente ed elargire nuovi diritti ai consumatori.

Il Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans, ha dichiarato: “Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, preservare il nostro ambiente naturale e rafforzare la nostra competitività economica, è necessaria un’economia completamente circolare. Oggi la nostra economia è ancora per lo più lineare, con solo il 12% di materiali e risorse secondari riportati nell’economia. Con il piano odierno lanciamo azioni per trasformare il modo in cui i prodotti sono realizzati e autorizzare i consumatori a fare scelte sostenibili a proprio vantaggio e per l’ambiente”.

Il piano d’azione per l’economia circolare presenta diverse misure:

Sostenibilità dei prodotti. La Commissione proporrà una legislazione per garantire che i prodotti immessi sul mercato dell’Unione Europea siano progettati per durare più a lungo e più facili da riutilizzare, riparare e riciclare.

Più potere ai consumatori. I consumatori avranno accesso ad informazioni affidabili su temi quali la riparabilità e la durabilità dei prodotti per aiutarli a compiere scelte sostenibili dal punto di vista ambientale e beneficeranno di un vero “Diritto alla riparazione”.

Focus sui settori che utilizzano più risorse e in cui il potenziale di circolarità è elevato. La Commissione avvierà azioni concrete per rendere più sostenibili diversi settori chiave:

  • elettronica e ICT: una “Iniziativa sull’elettronica circolare” per una maggiore durata dei prodotti e migliorare la raccolta e il trattamento dei rifiuti batterie e veicoli;
  • batterie/veicoli: previsto un nuovo quadro normativo per le batterie per migliorare la sostenibilità e aumentare il potenziale circolare delle batterie;
  • imballaggi: nuovi requisiti obbligatori su ciò che è consentito sul mercato dell’UE, compresa la riduzione degli imballaggi (in eccesso);
  • plastiche: nuovi requisiti obbligatori per il contenuto riciclato e un’attenzione speciale per le microplastiche e le materie plastiche a base biologica e biodegradabili;
  • tessili: si prevede di rafforzare la competitività e l’innovazione nel settore e il mercato dell’UE per il riutilizzo dei tessili;
  • costruzioni ed edifici: sarà implementata una strategia globale per un ambiente costruito in modo sostenibile che promuove i principi di circolarità per gli edifici;
  • settore alimentare: sarà avviata una nuova iniziativa legislativa sul riutilizzo per sostituire imballaggi monouso, stoviglie e posate con prodotti riutilizzabili nei servizi alimentari.

L’attenzione ruoterà sull’evitare del tutto i rifiuti trasformandoli in risorse secondarie di alta qualità che possano beneficiare di un mercato ben funzionante per le materie prime secondarie. La Commissione esplorerà la definizione di un modello armonizzato a livello UE per la raccolta differenziata dei rifiuti e l’etichettatura. Il piano d’azione propone inoltre una serie di azioni per ridurre al minimo le esportazioni di rifiuti dell’UE e affrontare le spedizioni illegali.

IL RUOLO DEGLI ISTITUTI DI CREDITO

Tali novità pongono le basi per un maggior coinvolgimento del mondo della finanza volto a fornire risposte concrete, che si traducano in strumenti, prodotti e servizi, di contrasto ai cambiamenti climatici. Le Banche possono:

  • Migliorare le conoscenze delle aziende che operano nei settori del recupero prodotti e in generale dell’economia circolare dei rispettivi territori;
  • Attivare percorsi di confronto e sostegno finanziario per le imprese del settore.

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