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RIFORMA PAC RINVIATA DI DUE ANNI E PROROGA DEI FONDI EUROPEI

VERSO IL RINVIO DELLA RIFORMA PAC AL 2023 E FONDO ANTI-CRISI DA OLTRE 400 MILIONI 

La Pac attuale è destinata ad allungarsi e non di poco. Si parla infatti del 31 dicembre 2022. Questa è l’intenzione del Parlamento europeo che in Commissione Agricoltura ha approvato un testo denso di contenuti e che rappresenta la base su cui avviare i negoziati con la Commissione europea.  Di seguito le decisioni intraprese:

ESTENSIONE PAC. Il Parlamento europeo chiede l’estensione dell’attuale Pac di due anni, rispetto alla proposta iniziale della Commissione che prevedeva una scadenza al 31 dicembre 2021, riducibili a uno solo nel caso in cui si raggiunga un accordo sia sulla futura Pac che sul futuro Quadro finanziario pluriennale entro il 30 ottobre 2020.
Contrariamente alla proposta della Commissione, si chiede poi di mantenere invariati gli attuali livelli di finanziamento della Pac, evitando all’Italia tagli di quasi il 4% sui pagamenti diretti (144 milioni di euro all’anno) e di oltre il 15% sullo sviluppo rurale (230 milioni di euro all’anno).

SVILUPPO RURALE. Comagri chiede di estendere l’attuale programmazione, compreso il programma Leader, fino al 31 dicembre 2022, con la possibilità di utilizzare i fondi attualmente a disposizione fino al 31.12.2025.

FONDI AGGIUNTIVI DI AIUTO PER GLI AGRICOLTORI. Gli eurodeputati della Comagri chiedono anche un fondo anti-crisi di oltre 400 milioni di euro, oltre la normale dotazione finanziaria per aiutare agricoltori e aziende agricole colpite dalla crisi.

MISURE PLURIENNALI. Il testo richiede di continuare a finanziare tramite i fondi dello sviluppo rurale misure pluriennali (agroambiente, benessere animale) per un periodo che vada da 1 a 5 anni, rispetto ai 3 anni massimi proposti dalla Commissione, con la possibilità di un’ulteriore estensione in casi specifici. Viene reinserita tra le misure anche l’agricoltura biologica.

GESTIONE DEL RISCHIO. In linea con i risultati ottenuti tramite il Regolamento Omnibus, si chiede di abbassare dal 30 al 20% le soglie minime di perdita di reddito o di produzione per l’attivazione dei fondi mutualistici contro le avversità climatiche e dello strumento di stabilizzazione del reddito aziendale, equiparandoli alle assicurazioni sulla produzione e allo strumento di stabilizzazione del reddito settoriale.

OCM. Comagri chiede poi l’estensione dei programmi operativi previsti dal Regolamento Ocm per ortofrutta e apicoltura fino al 31 dicembre 2022. In più, le organizzazioni di produttori ortofrutticoli avranno la possibilità di continuare i loro attuali programmi fino alla naturale scadenza, senza bisogno delle notifiche richieste nella proposta della Commissione.

VIGNETI. Il Parlamento europeo chiede di estendere la possibilità di convertire i diritti di impianto dei vigneti in autorizzazioni fino al 31 dicembre 2022 permettendo ai nostri viticoltori di utilizzare i loro diritti in portafoglio e non perdere, come Italia, varie migliaia di ettari di potenziale vitivinicolo.

OLIO. Infine si chiede la possibilità per gli Stati membri di definire regole di commercializzazione per l’olio di oliva, al fine di migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato, come già previsto per il vino.

La proposta della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, e tutte le misure transitorie, deve essere adesso negoziata con il Consiglio Ue (ministri dell’Agricoltura dei 27 paesi membri), con l’obiettivo di arrivare a un accordo entro il 30 giugno 2020.

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