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APPROVATE LE LINEE GUIDA SULL'ENOTURISMO

APPROVATE LE LINEE GUIDA SULL’ENOTURISMO 

I bicchieri soltanto di vetro, parlare le lingue straniere (‘of course’) e sbarcare sulla rete digitale con tutti i filari. Sono alcuni dei punti principali contenuti del decreto dedicato all’enoturismo, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, con l’obiettivo di organizzare il settore, portando integrazione e omogeneità, per farlo ‘diventare grande’; cuore del provvedimento (definito ‘Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica’) un vero e proprio esercizio di stile: sviluppare, anche grazie a nuove ‘regole’, e favorire il connubio ‘vino-turismo’.

Sono state approvate le “Linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica” da parte della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Nel testo del provvedimento sono così state accolte le istanze e le proposte portate avanti in sede istituzionale da diverse associazioni del settore.
Con il provvedimento vengono completate, infatti, le prime disposizioni in materia già introdotte con la Legge di Bilancio del 2018, ma rimaste ancora inapplicate in assenza dello specifico Decreto. A cominciare dalla definizione di ‘Enoturismo’, al completamento di alcune semplificazioni fiscali per le aziende agricole e alla definizione degli standard minimi di qualità dei servizi offerti. Inoltre, il settore viene dotato di un quadro normativo completo e armonizzato a livello nazionale.

Sono considerate attività enoturistiche tutte le attività formative ed informative rivolte alle produzioni vitivinicole del territorio e la conoscenza del vino, con particolare riguardo alle indicazioni geografiche (DOP, IGP) nel cui areale si svolge l’attività, quali, a titolo esemplificativo, le visite guidate ai vigneti di pertinenza dell’azienda, alle cantine, le visite nei luoghi di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, della storia e della pratica dell’attività vitivinicola ed enologica in genere; le iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo svolte nell’ambito delle cantine e dei vigneti, ivi compresa la vendemmia didattica; le attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni vitivinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, da intendersi quali prodotti agroalimentari anche manipolati, trasformati o preparati dall’azienda stessa e pronti per il consumo aventi i requisiti e gli standard di cui all’art.2, comma 2.

I requisiti e standard previsti per gli operatori dell’enoturismo sono:

  • Apertura settimanale o anche stagionale di un minimo di 3 giorni, all’interno dei quali possono essere compresi la domenica, i giorni prefestivi e festivi;
  • Strumenti di prenotazione delle visite, preferibilmente informatici;
  • Cartello da affiggere all’ingresso dell’azienda che riporti i dati relativi all’accoglienza enoturistica ed almeno gli orari di apertura, la tipologia del servizio offerto e le lingue parlate;
  • Sito o pagina web aziendale;
  • Indicazione dei parcheggi in azienda o nelle vicinanze;
  • Materiale informativo sull’azienda e sui suoi prodotti stampato in almeno 3 lingue, compreso l’italiano;
  • Esposizione o distribuzione del materiale informativo sulla zona di produzione, sulle produzioni tipiche e locali con particolare riferimento alle produzioni con denominazione di origine, sia in ambito vitivinicolo che agroalimentare, sulle attrazioni turistiche, artistiche, architettoniche e paesaggistiche del territorio in cui si è svolta l’attività enoturistica;
  • Ambienti dedicati ed adeguatamente attrezzati per l’accoglienza e per la tipologia di attività in concreto svolte dall’operatore enoturistico;
  • Personale addetto all’accoglienza dotato di competenza e formazione anche sulla conoscenza delle caratteristiche del territorio, compreso tra il titolare dell’azienda o i familiari coadiuvanti, i dipendenti dell’azienda ed i collaboratori esterni;
  • L’attività di degustazione del vino all’interno delle cantine deve essere effettuata con calici in vetro o altro materiale, purché non siano alterate le proprietà organolettiche del prodotto;
  • Svolgimento delle attività di degustazione e commercializzazione da parte di personale dotato di adeguate competenze e formazione compreso tra:
  • Titolare dell’azienda o familiari coadiuvanti
  • Dipendenti dell’azienda
  • Collaboratori esterni.

Il Ministero con apposito decreto può istituire un logo identificativo per l’indicazione facoltativa dell’enoturismo di cui potranno beneficiare i soggetti che svolgono l’attività enoturistica.

SERVIZI BIT SPA PER LO SVILUPPO DELL’ENOTURISMO

Le Banche hanno l’opportunità di finanziare e contribuire alla crescita di un settore che sta ottenendo ottimi risultati. Dal “XIV Rapporto dell’Osservatorio sul turismo del vino” di Città del Vino, elaborato dall’Università di Salerno e presentato in occasione della Bit di Milano, emerge – come si legge nel documento – “un settore in buona salute, che genera un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro, ma che stenta a decollare e a sfruttare a pieno il suo potenziale economico e occupazionale per la mancanza di forti strategie pubblico-private che mettano in rete e a sistema le risorse di un Paese in cui il vino e il buon cibo sono fortemente interconnessi con le bellezze artistiche e paesaggistiche dei territori”. Il primato italiano nell’enoturismo è confermato dai numeri (che registrano 14 milioni di presenze annuali legate strettamente all’enoturismo, 2,5 miliardi di euro di giro d’affari lungo l’intera filiera, con 85 euro di spesa media al giorno, che salgono a 160 con il pernottamento, ma anche dal settore stesso.

BIT SPA, supporta le Banche nell’ individuazione di percorsi di aggregazione delle imprese, di confronto con le associazioni ed enti del settore (Consorzi tutela, Strade dei vini, etc) per sviluppare sinergie territoriali volte a favorire lo sviluppo del settore.

Opportunità per il finanziamento di investimenti per la realizzazione di ambienti dedicati all’accoglienza e alle degustazioni, per la formazione del personale e più in generale per lo sviluppo del settore. In particolare BIT si rende disponibile per organizzare:

  • incontri con le aziende, vitivinicole del territorio interessate a sviluppare percorsi di enoturismo;
  • incontri con le associazioni ed enti di settore;
  • workshop pubblici,
  • attività di formazione,

 Un attività importante per sostenere e sviluppare azioni per le Banche di territorio.

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