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MUTUI A TASSO ZERO PER L'IMPRENDITORIA FEMMINILE IN AGRICOLTURA

MUTUI A TASSO ZERO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE IN AGRICOLTURA

La Legge di Bilancio 2020 ha istituito il cosiddetto “bonus donne in campo” stanziando 15 milioni di euro, per l’anno 2020, volti all’incentivazione dell’imprenditoria femminile in agricoltura. Con il Decreto del 9 luglio 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2020, il Ministero delle Politiche Agricole ha definito i criteri e le modalità di concessione dei mutui agevolati.

Sarà ISMEA l’ente al quale le imprenditrici dovranno rivolgersi per richiedere i mutui a tasso zero, secondo le modalità indicate nelle istruzioni applicative da esso definite.

BENEFICIARI

Potranno richiedere il finanziamento le microimprese e le piccole-medie imprese, ovvero, le imprese che:

  • occupano meno di 250 persone;
  • il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro e/o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.

Le imprese devono inoltre essere regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, esercitare esclusivamente le attività agricole di cui all’art. 2135 del Codice Civile ed essere amministrate e condotte da una donna con la qualifica di IAP o coltivatore diretto, come risultante dall’iscrizione previdenziale. Nel caso di società, queste dovranno composte per almeno la metà dei soci, e delle quote di partecipazione, da imprenditrici agricole, come pure anche l’amministrazione deve essere in capo a donne con la qualifica previdenziale di IAP o CD.

Nelle domande andranno inseriti i dati identificativi dell’impresa, ma anche la descrizione del progetto di investimento e l’importo del finanziamento. Pertanto ISMEA, prima di concedere il finanziamento, dovrà accertare i requisiti soggettivi, oggettivi, nonché la sostenibilità finanziaria ed economica dell’iniziativa.

PROGETTI

Il finanziamento a tasso zero è destinato a progetti che perseguano almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
  • miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali, purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione Europea;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.

SPESE AMMESSE

Per la realizzazione del progetto sono ammissibili le seguenti spese:

  • studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato (nel limite del 2% del valore complessivo dell’investimento e, sommate alle spese per i servizi di progettazione, nel limite del 12% dell’investimento complessivo);
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
  • opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia;
  • allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
  • servizi di progettazione;
  • beni pluriennali;
  • acquisto di terreni (finanziabili nel limite del 10% dei costi totali ammissibili);
  • formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali e commisurati alla realizzazione del progetto.

Non sono finanziabili gli investimenti per impianti destinati alla produzione di biocarburanti e per la produzione di energia elettrica o termica da fonti rinnovabili.

DURATA ED ENTITA’ DEL FINANZIAMENTO

I finanziamenti concessi da ISMEA non potranno avere una durata inferiore a cinque anni, mentre la durata massima non potrà superare i quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento.

L’importo massimo del finanziamento agevolato è pari a 300.000 euro e, comunque, non potrà essere superiore al 95% delle spese ammissibili, nel rispetto dei massimali previsti dalla normativa comunitaria in termini di ESL.

Le imprese beneficiarie dovranno garantire la copertura finanziaria del programma d’investimento, comprensivo dell’IVA, attraverso l’apporto di un contributo finanziario o un finanziamento esterno pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive.

Il mutuo deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20%. A tal fine, si potrà ricorrere all’iscrizione di un’ipoteca di primo grado sui beni oggetto del finanziamento, o di altri beni, nella disponibilità del soggetto beneficiario, oppure, in alternativa (o in aggiunta all’ipoteca), si potrà ricorrere a fideiussioni bancarie e/o assicurative, fino al raggiungimento del 120% del mutuo agevolato concesso.

I beneficiari, in base alle modalità ed ai termini stabiliti nei rispettivi contratti di mutuo agevolato, si obbligano inoltre a stipulare idonee polizze assicurative sui beni oggetto di finanziamento.

“Il settore agricolo è tra quelli con una più alta occupazione femminile: le misure contenute nel Decreto rappresentano un aiuto concreto per le imprenditrici agricole italiane in questi mesi di particolare difficoltà, ma rappresentano anche – ha commentato Floriana Fanizza, Responsabile Nazionale di Coldiretti Donne Impresa– il riconoscimento del ruolo e delle potenzialità delle donne in un settore chiave per l’economia e per la società italiana, con circa 210 mila aziende che stanno affrontando con caparbietà questo momento di crisi”.

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