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IL SETTORE AGRICOLO PROVA A SOPRAVVIVERE ALLA 2° ONDATA

IL SETTORE AGRICOLO PROVA A SOPRAVVIVERE ALLA 2° ONDATA

Il mondo agricolo lotta per sopravvivere alla seconda ondata della pandemia. Con l’Umbria color arancione e lo spettro di un nuovo lockdown, l’intero settore rischia il collasso con fatturati che crollano dal 40 al 60% in diversi comparti. E’ Cia Umbria a lanciare l’allarme dopo un’analisi di alcuni strategici settori, sull’anno nero dell’emergenza sanitaria. Olio, vino, carni, sono comparti ricaduti in grande sofferenza nelle ultime settimane.

Olio. Lo stock di olio extravergine d’oliva italiano è salito rispetto al 2019 segnando +85,9% (Fonte report Frantoio Italia ICQRF del 4/11). In totale sono oltre 155mila le tonnellate di extravergine stoccato oggi nei frantoi italiani, di cui ben 12.885 in Umbria, che supera così la Calabria, il Lazio e la Sicilia. Il dato-  afferma Cia Umbria – deve essere letto soprattutto tenendo conto dei grandi confezionatori e non in riferimento ai piccoli produttori di olio 100% umbro, i quali però affrontano nuove e pesanti criticità.

Vino. Un brusco segno meno anche per il comparto vino. “Nel 2020 abbiamo registrato -63% di fatturato, – racconta Valentino Valentini dell’Az. Agricola Bocale, viticoltore di Montefalco – Considerando che siamo un’azienda che non vende alla Gdo, e abbiamo un mercato 70% estero e 30% italiano. Lo scorso anno chiudevamo l’anno a +30%, ma adesso con il blocco del Nord Europa, Stati Uniti e Cina, i risultati sono preoccupanti. Questa seconda ondata di Covid arriva, inoltre, in autunno, che è il momento più importante  per un’azienda vitivinicola.”

Carni. Luci e ombre nel 2020 per il settore zootecnico e il consumo di carni. “Normalmente, novembre è un mese di forti acquisti. Oggi, invece, il venduto è a -40% rispetto al 2019”. Così Mirko Biocchetti, allevatore di bovini e membro di giunta Cia Umbria, che imputa il calo alla chiusura dei ristoranti, ma anche di alcune mense scolastiche e aziendali, private e pubbliche. “Nessuno si azzarda a ordinare grandi quantità, i grossisti e i macellatori acquistano solo qualche capo, per non rischiare di avere sul groppone carne invenduta”.

Importanti risorse dal PSR

Ad oggi sono ancora aperti 3 bandi fondamentali per dare nuovo impulso allo sviluppo del settore agricolo ed agroalimentare nella regione Umbria.

In particolare:

  • Sottomisura 4.1 Tipologia di Intervento 4.1.1 Sostegno agli investimenti per il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale delle aziende agricole.
  • Sottomisura 4.2 Tipologia di Intervento 4.2.1 Sostegno agli investimenti per la trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo di prodotti agricoli.
  • Sottomisura 6.1 Tipologia di Intervento 6.1.1. Bando di evidenza pubblica concernente: “Modalità e criteri di concessione degli aiuti per l’avviamento di imprese condotte da giovani agricoltori” con possibilità di attivazione del Piano Integrato Aziendale (PIA) – Pacchetto giovani.

Tutti i bandi scadranno il prossimo 18 dicembre 2020 e potrebbero rappresentare un valido aiuto per contrastare la grande crisi del comparto.

Nel dopo Covid sarà l’export la chiave per uscire dalla crisi: se ne parla al Glocal Economic Forum di oggi 13 novembre

Strategie di internazionalizzazione è il tema del Glocal Economic Forum 2020, il digital event voluto da ESG89, che si sta svolgendo nella giornata di oggi e che ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo strutturale dell’economia regionale e delle imprese che la compongono.

L’internazionalizzazione oggi rappresenta non solo una priorità, bensì una necessità vitale per il nostro tessuto produttivo – evidenzia l’onorevole Manlio Di Stefano, sottosegretario del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Per il Governo e la Farnesina questo significa essere al fianco delle aziende che cercano di espandersi sui mercati esteri e siamo in grado di farlo grazie alla capillarità della nostra rete diplomatico-consolare e grazie alla nuova strategia messa in campo dal patto per l’export”.

Carmela Colaiacovo, vicepresidente Confindustria Alberghi e presidente della sezione Turismo di Confindustria Umbria, sottolinea ancora una volta come il 2020 si stia prefigurando come uno degli anni peggiori per l’industria turistica mondiale economici. “Sono necessarie politiche pubbliche flessibili, concrete ed efficaci in piena collaborazione con gli operatori del turismo e con tutte le filiere economiche ad esso collegate” afferma la Colaiacovo.

A tal proposito, Ines Aronadi, dirigente Ice Coordinamento promozione Made in Italy, spiega come l’Agenzia Ice, a seguito del diffondersi del Covid-19, “sia intervenuta a favore del sistema produttivo italiano con misure di impatto immediato volte a sostenere le aziende che partecipano alle sue iniziative promozionali”.

Per Riccardo Concetti, presidente Umbria Export, il settore può ancora crescere molto. “Sono molte le eccellenze produttive umbre che hanno raggiunto fama internazionale – spiega – E’ però anche vero che il volume delle esportazioni della nostra regione non rappresenta neppure l’1 % di quello nazionale”. La ripresa post Covid, di certo, non potrà prescindere da un rilancio dell’export e della internazionalizzazione, come evidenzia Mauro Alfonso, ad Simest.

Anche per il giornalista Davide Giacalone, il dopo Covid per l’Italia delle esportazioni sarà una stagione preziosa. “Ma la politica deve garantire agevolazioni fiscali e incentivi per chi produce il prodotto italiano”, rimarca Domenico Guzzini (Fratelli Guzzini).

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