+39 (0)521 494389

LE AZIENDE AGRICOLE SI PREPARANO ALLA RIVOLUZIONE PAC

LE AZIENDE AGRICOLE  SI PREPARANO ALLA RIVOLUZIONE PAC

I cambiamenti climatici rientrano sempre di più nelle discussioni politiche che anticipano le prossime azioni di governo europee e nazionali, e anche l’agricoltura è al centro del problema.

L’ultimo report della EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente della Unione Europea) ha per titolo “Climate change adaptation in the agricultural sector in Europe” ossia “L’adattamento al cambiamento climatico nel settore agricolo europeo” e sarà certamente protagonista nei mesi che accompagneranno la scrittura della nuova Pac 2021-2027, certi che i futuri contributi all’agricoltura saranno modulati su buona parte delle indicazioni contenute in esso.

COSA FARE SUBITO NEI CAMPI

In un recente articolo pubblicato su Il Nuovo Agricoltore è presente una tabella che riassume le otto azioni da mettere in pratica per contrastare il cambiamento climatico, la perdita di fertilità dei suoli e di biodiversità:

  1. Scegliere colture, varietà e ibridi resistenti più degli altri ai ritorni di freddo, alla siccità e agli attacchi parassitari (nei cataloghi delle società sementiere sono ben indicati).
  2. Utilizzare le cover crops o colture di copertura, per tenere il terreno coperto soprattutto nel periodo autunno-invernale, nel caso non si siano seminate colture vernine come per esempio cereali o colza.
  3. Ampia rotazione e diversificazione delle colture per poter aumentare l’efficienza dei nutrienti, migliorare la fertilità dei suoli e abbassare i rischi di insorgenza di resistenza delle infestanti
  4. Applicare le minime lavorazioni del terreno e/o la semina su sodo che hanno un impatto positivo sulla fertilità chimica e fisica del suolo, sul contenuto di umidità, sull’aumento della biofauna terricola e sulla diminuzione dei fenomeni di erosione e ruscellamento.
  5. Alternare negli anni l’uso di colture con una lunghezza di ciclo vegetativo diverso e anche come seconde colture, per evitare di raccogliere i prodotti sempre negli stessi periodi, con l’obiettivo di preservare e migliorare la stabilità dei suoli.
  6. Adottare tutti gli strumenti dell’agricoltura di precisione per dosare in maniera più razionale semi, agrofarmaci, fertilizzanti e acqua di irrigazione, con risparmi enormi di costi e di mezzi tecnici.
  7. Migliorare l’uso dell’irrigazione attraverso sistemi di distribuzione più efficienti e sulla base delle indicazioni di strumentazioni che indicano l’effettiva necessità delle colture in campo.
  8. Utilizzare specie foraggere alternate alle altre specie per facilitare il sequestro del carbonio e il miglioramento della fertilità dei suoli.

L’elenco non è legge, ma ci ricorda che se si mettono in campo le azioni indicate, si può davvero contribuire a migliorare l’ambiente in cui viviamo e la redditività della terra coltivata, come dimostrano i tanti agricoltori virtuosi che da anni hanno seguito quelle indicazioni.

Per il momento sono soltanto indicazioni operative, ma nella Pac 2021-2027 diventeranno azioni obbligate da mettere in campo se si vorranno ricevere i contributi europei o anche, forse, non essere penalizzati da tagli dei contributi. Infatti anche a questa misura drastica si sta pensando in Europa: tassare chi inquina di più e non mette in campo pratiche virtuose.

IL FUTURO DELLA PAC

Il 1° giugno 2018, la Commissione europea aveva presentato al Parlamento e al Consiglio europeo le proprie proposte legislative sulla Pac 2021-2027. Il dibattito è proseguito nel Parlamento europeo e nel Consiglio dei ministri agricoli, ma la realtà è non ci sono i tempi tecnici per l’applicazione della nuova Pac dal 1° gennaio 2021.

La Commissione europea dovrebbe pertanto far partire la nuova Pac dal 1° gennaio 2022, con il 2021 che sarà caratterizzato da un cosiddetto “regime transitorio”. In altre parole il 2021 sarà un anno di transizione, anziché il primo anno di applicazione della nuova Pac. L’attuale sistema dei pagamenti diretti verrà mantenuto per la domanda Pac 2020 e 2021, con la possibilità da parte dello Stato membro di utilizzare il meccanismo della convergenza interna che porta a una variazione di valore dei titoli. Si evince che, se l’Italia dovesse propendere questa strada, nel 2020 e 2021 ci saranno:

  • riduzione del valore dei titoli storici più elevati verso il valore medio nazionale (217,64 euro) e aumento verso questo traguardo dei titoli di valore più basso;
  • taglio del valore di circa il 2% nel 2020 e dell’1,5% nel 2021 per dare ossigeno alla riserva nazionale e al pagamento giovani;
  • i pagamenti subiranno un taglio del 3,9% per effetto della riduzione del budget della Pac;

Per quanto riguarda il futuro dei titoli dal 2022 in poi, l’Italia potrà scegliere tra due percorsi:

  • senza titoli e con un pagamento a forfait di circa 250 euro/ha al quale aggiungere il pagamento per il clima, quello accoppiato e il pagamento giovani;
  • con i titoli attuali ricalcolati nel 2022 sulla base dell’anno di riferimento 2021 aggiungendo il pagamento greening.

COME PREPARARE LE AZIENDE ALLA NUOVA PAC 2021-2027

La buona notizia è che l’agricoltura continuerà ad essere sostenuta, seppur con meccanismi diversi dagli attuali e con una grande attenzione al clima e all’ambiente. L’agricoltore dovrà guardare con sempre maggiore attenzione al mercato e alle innovazioni agronomiche, le sole due strade maestre da percorrere per ricavare un reddito sostenibile. La nuova agricoltura dovrà essere veloce, intelligente, moderna, resiliente, sostenibile, di qualità e diversificata .

In vista delle novità che il settore agricolo si troverà ad affrontare nel prossimo futuro, considerate anche le minore risorse che saran stanziate con la nuova Pac, le BCC possono:

  • organizzare attività formativa inerente le novità della nuova Pac per le filiali;
  • incontrare le aziende agricole per prepararle sulle novità che riguarderanno il settore;
  • organizzare incontri e workshop pubblici sul tema della Pac.

About Post Author

Contattaci

  • Via G. Magnani 10 - 43121 PARMA

  • + 39 0521/494389

  • info@bit-spa.it

Articoli recenti

BIT S.p.A. - Società appartenente al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea - partecipante al Gruppo IVA Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea | Via G. Magnani 10 - 43121 PARMA C.F: 02394650341 - P. IVA: 15240741007